Si tratta di un piccolo oggetto tubolare, con un supporto di legno la cui anima è costituita da grafite o, più comunemente, da vere e proprie mescole che ne determinano le caratteristiche.
Stiamo parlando della matita, uno strumento apparentemente banale, ma che in realtà rappresenta un concentrato di piccola ingegneria al quale probabilmente non abbiamo mai fatto caso.
Tutte le matite, in particolar modo quelle utilizzate dagli artisti, sono classificate con il sistema europeo nel quale lettere e numeri ne identificano la durezza e quindi il tratto che lasceranno sulla carta (scala britannica in lettere, scala statunitense in numeri). Nello specifico (ed in ordine dalla più dura alla più morbida): H, F, HB, B.
Per identificare le matite con il tratto più duro viene utilizzata la lettera H (Hardness: mina di durezza elevata), per le matite a punto fine si utilizza la lettera F, di media durezza (Fineline), mentre per le matite più morbide viene utilizzata la lettera B (Blackness: mina tenera). Le HB presentano invece un tratto un poco più deciso delle F ma tendono ad essere leggermente più morbide.
Con il passare del tempo si è reso necessario ampliare questa scala per poter coprire più gradazioni, tanto nella direzione della durezza che in quella della pienezza del tratto. Inizialmente questi gradi “aggiunti” Koh-I-Nor li rappresentava aggiungendo lettere (HH, HHH, BB, BBB). Quando divenne chiaro che non si sarebbero potute utilizzare ripetizioni di lettere all’infinito si passò più semplicemente ai numeri da 1 (mina più morbida) a 9 (mina più dura), ottenendo la scala che ben conosciamo (2H per HH, 3B per BBB e via discorrendo).
A complicare ulteriormente il panorama i vari produttori che, ad oggi, offrono range di gradazioni anche molto differenti tra loro:
Koh-I-Nor nella serie 1500 offre 19 gradi (dalla 9H alla 8B), Mitsubishi nella serie Hi-Uni ben 22 (dalla 10H alla 10B), Derwent 20 (da 9H a 9B), Mars Lumograph di Staedtler 16 come anche Faber-Castell per la serie 9000 (da 6H a 8B), mentre sempre Faber-Castell nella serie Polygrade ne offre invece 12. Alcune serie invece non offrono tutte le gradazioni possibili, come ad esempio le acquarellabili Faber-Castell che vengono prodotte nelle gradazioni HB, 2B, 4B, 6B e 8B.
Le matite H sono molto resistenti alle sbavature, non sporcano il foglio e consentono un tratto di maggiore precisione, molto utili per bozze e disegni tecnici. Il loro utilizzo nel disegno artistico è frequente poiché hanno un tratto poco marcato che può essere facilmente coperto da linee successive, cancellato o lasciato a vista. Di contro non è possibile applicare molta pressione sul foglio poiché si rischierebbe di solcarlo. Gli scrittori mancini possono trarre notevole vantaggio dalla resistenza alla sbavatura.
L’HB, come scritto in precedenza, è la gradazione centrale, riduce al minimo le sbavature ed è molto utile per scrivere perché abbastanza scura da poter essere letta senza problemi.
Le matite B sono l’ideale per disegnare, sono molto morbide, possono sbavare ma si cancellano facilmente. Un bravo artista può sfruttarne l’effetto pennello, soprattutto nelle gradazioni più alte.
Non vi resta che scegliere! Trovate una matita con una mina adatta alla pressione che voi esercitate naturalmente e non sbaglierete!
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