In commercio esistono penne di ogni tipo e per ogni esigenza: ecco una sorta di “guida alla scelta”, per determinare quali possono essere le più adeguate a seconda delle proprie esigenze.
Le penne sono strumenti immancabili sulla scrivania di un ufficio, di casa o anche sui banchi di scuola, nonché i gadget più distribuiti durante le fiere e i meeting aziendali.
Il primo contatto che si ha con una penna è sicuramente visivo, ancor prima che tattile. Inizialmente si è attratti dal design, successivamente dal materiale con cui la penna è realizzata. Oggi esistono penne in metallo (acciaio, argento alluminio), in plastica, in legno, in pietra: la scelta ricadrà sempre sul personale in base alle proprie preferenze in termini di dimensioni, peso e forma nonché in base alle esigenze adeguate al tipo di scrittura.
Il modo differente di scrivere è legato alla tipologia di inchiostro e al sistema di scrittura che monta i diversi tipi di penna (stilografica, a sfera, gel, roller). In questo caso pulizia, precisione del tratto, scorrevolezza sono le caratteristiche fondamentali per valutare lo strumento di scrittura.
Le penne a sfera, meglio conosciute come biro (dal nome del suo inventore), sono sicuramente le più diffuse sul mercato oltre che le più “anziane”. L’inchiostro utilizzato è molto denso, a base oleosa. Motivo per cui, se non utilizzate, possono conservare per anni la carica. L’inchiostro per penne a sfera è una pasta densa che si scioglie per il calore prodotto dalla rotazione della sfera, che lo asporta e lo stende sul foglio di carta sul quale si asciuga immediatamente al contatto.
Poco costose, ideali per un utilizzo quotidiano, affidabili, in grado di scrivere su carta a più copie e senza necessità di manutenzione. Disponibili sia con cappuccio che a scatto con punte di varie dimensioni (da 1 millimetro a 0,7 millimetri).
I difetti consistono nel dover esercitare una certa pressione sul foglio per far defluire l’inchiostro, con relativo affaticamento della mano. La resa cromatica talvolta è insoddisfacente. Se la penna non viene utilizzata l’inchiostro tende a seccarsi, o, al caldo, può fuoriuscire da una delle due estremità del refill.
La penna a sfera più conosciuta è sicuramente la penna Bic.
Le penne gel utilizzano il principio delle penne a sfera, ma l’inchiostro presente all’interno è sospeso in una soluzione a base di gel che garantisce un tratto di scrittura preciso, fluido e morbido dal colore brillante.
Richiede un po’ di tempo prima che si asciughi, ma una volta asciutta risulta indelebile e resistente alla luce e nel tempo.
L’inchiostro gel si può asciugare sulla punta della penna, rendendola inutilizzabile. Quindi è necessario conservarle chiuse quando non utilizzate. I refill e le penne gel senza cappuccio si seccano in un anno o giù di lì.
Le penne a roller sono una variante della penna a sfera: utilizzano un sistema a sfera che rotola per trasferire l’inchiostro sulla carta, ma con inchiostro liquido a base d’acqua o gel (inchiostro a base d’olio per le penne a sfera) che, assorbito più facilmente dalla carta, assicura, senza dover esercitare troppa pressione, un tratto continuo molto fluido e sicuramente più piacevole di quello lasciato dalla penna a sfera.
Questo tipo di inchiostro tende ad evaporare in breve tempo ed è quindi necessario fare attenzione a tenere la roller ben chiusa quando non utilizzata.
Nelle penne roller con la punta a cono, la sfera è contenuta in un cono che le offre grande protezione mentre nei roller con la punta ad ago, la sfera è contenuta in un cilindro ed è bloccata da aghi che ne riducono l’attrito.
Sono facili da ricaricare, utilizzare e trasportare come quelle a sfera, ma hanno minore autonomia, e i refill costano di più.
Non c’è nulla di paragonabile alla penna stilografica per fluidità ed espressività della linea: l’inchiostro liquido confluisce al pennino attraverso un sistema di distribuzione che combina gravità e capillarità.
La riserva va spesso ricaricata con una siringa o con un meccanismo interno di riempimento. In genere l’inchiostro impiega qualche secondo ad asciugare, quindi non è consigliabile utilizzarla per scrivere su superfici che non assorbono.
Le penne stilografiche hanno bisogno di molte attenzioni e di una costante manutenzione. Se non usata quotidianamente, l’inchiostro può seccarsi finendo per rovinare l’intero meccanismo.
A differenza delle normali penne, una penna stilografica non deve essere utilizzata mantenendone la punta verticale, ma va appoggiata sul foglio in modo che la parte inferiore della punta del pennino strisci su di esso. Il solo peso della penna provoca la fuoriuscita dell’inchiostro.
Individuare la “penna migliore” è chiaramente impossibile, ogni strumento ha le proprie peculiarità, i propri punti di forza e debolezza. Focalizzatevi sulle vostre esigenze e scegliere sarà semplicissimo!
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